Successo per la seconda edizione di `O negro no cinema brasileiro`, rassegna realizzata senza aiuti governativi
ontraddicendo ogni regola di spazio fisico e geografico, la frenetica Berlino ha aperto le sue generose porte e ha accolto, per il secondo anno consecutivo, un festival dedicato ai film brasiliani. Fin qui nulla di strano. Da tempo varie capitali del mondo dedicano spazi alla presentazione di produzioni cinematografiche «Made in Brazil».
Questo interesse risale al 1959, anno della comparsa di “Orfeo negro”, una produzione francobrasiliana diretta dal francese Marcel Camus, fino a oggi, unico film brasiliano vincitore di un Oscar. Gli sguardi del mondo si diressero verso i film prodotti sotto la linea dell’Equatore, accompagnando il sorgere del movimento definito “Cinema novo” degli anni 60. Un cinema impegnato, di carattere ideologico e indissolubilmente legato alla lotta di classe, il cui protagonista più importante fu il regista Glauber Rocha.
 La locandina della manifestazione berlinese svoltasi dal 16 al 22 novembre |
Da allora il Brasile, oltre che per la musica, il calcio e le belle donne (tanto per non uscire dai cliché), occupa in maniera meritata un posto di rispetto nel circuito internazionale della settima arte. Partendo da questa premessa, il Festival del cinema brasiliano di Berlino di fatto non ha rappresentato una novitá. Tuttavia, la manifestazione svoltasi al cinema Babylon-Mitte dal 16 al 22 di novembre non è stata una semplice rassegna di film «brasiliani». In realtà, si è trattato di un festival che ha riunito film scritti, diretti, prodotti, interpretati da brasiliani di razza negra.
Fonte: http://musibrasil.net/index.asp
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